Gli intermezzi
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Sono definiti intermezzi, secondo la consolidata accezione scheranesca, i pezzi che durante gli spettacoli riempivano gli intervalli tra una canzone e l’altra, non assurgendo al rango di “canzone” per la loro brevità, tipologia stilistica ed espressiva o per altri disparati motivi.
La denominazione “intermezzo” non impedì peraltro l’impiego di siffatti pezzi per iniziare o concludere alcuni spettacoli.
Gli intermezzi sono qui elencati secondo l’ordine di esecuzione nei vari spettacoli in cui sono stati rappresentati.
Di ognuno di essi, oltre ad una breve descrizione, viene indicato l’anno di ideazione, quasi sempre coincidente con l’anno di esecuzione dello spettacolo in cui venne rappresentato per la prima volta; l’autore viene indicato solo nei casi in cui la paternità è documentata inequivocabilmente e si è manifestata in modo preponderante o esclusivo; più frequentemente, trattandosi di pezzi nati dalla creatività collettiva e spesso scaturiti dalle sessioni di musica totale, viene attribuita genericamente la sigla QLS.
Alcuni intermezzi, è il caso ad esempio dei famosi cosiddetti “monocordi”, vennero eseguiti in pubblico più volte; per altri si verificò una sola esibizione in un determinato concerto, per il quale il pezzo era spesso appositamente ideato.
Gli intermezzi risultano in totale 80. La schedatura è stata possibile grazie alle notizie e ai dati raccolti nell’ampia per quanto disordinata documentazione scheraniana (Quaderno Nero, Quaderno Nocciola, fogli sparsi, registrazioni originali di spettacoli, registrazioni in “studio”), oltre naturalmente facendo ricorso alla memoria personale e soprattutto ad una precedente schedatura delle scalette di tutti i concerti realizzati dal 1976 al 1990.
Da quest’ultimo indispensabile documento risulterebbe catalogato quale intermezzo anche il pezzo “Eri piccola”, che in realtà non è altro che la cover, con rispetto di testo e musica per quanto rielaborata, della nota canzone di Fred Buscaglione e per questo motivo è stato inserito a pieno titolo nell’elenco delle canzoni (pag. 187).
Non è inclusa d’altra parte tra gli intermezzi la cosiddetta “Presentazione degli strumenti” che, soprattutto nelle prime esibizioni, costituiva un momento imprescindibile, finalizzato ad avvicinare il pubblico alle tematiche e alle potenzialità espressive di QLS?.
E’ nota infatti la consuetudine del gruppo a servirsi dei più svariati strumenti musicali, propri ed impropri: si ricordano tra tutti strumenti singolari quali il “chiarechiare”, le “caracas”, le “forbicione”, i vari pivioli, zampogna, fisarmonica, pianofortino, sax e clarino di plastica, campane, campanellini, richiami di animali, tamburello tappi, pupazzetto zufolo – percussione, e molti altri.
Per inciso, in occasione del primo temporaneo spostamento dell’attività da Via Tassoni a Via Zatti, venne trasferito nella nuova sede anche tutto il corpus della strumentazione, che, appositamente censito in data 25 Maggio 1987 (vedi inventario contenuto nel Quaderno Nero), ammontava a ben 128 pezzi.




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